DI PANAGIOTIS GRIGORIOU
greekcrisis.fr
L’esito del referendum in Italia regala ai Greci un filo di speranza: la salvezza può venire da noi o dai francesi. In patria l’odio per l’UE e l’euro è palpabile (“o noi o loro” si dice nei bar), poichè il genocidio economico del paese è cosa ormai quasi fatta, tanto da far temere disegni di eliminazione tout-court del paese dalla cartina geografica. Mikis Theodorakis scrive a Tsipras parole sprezzanti dopo il viaggio a Cuba: “ci incontreremo poi … dove potremmo essere uccisi fino all’ultimo uomo”; e intanto gli abitanti di Atene, fanno scorte temendo il peggio. Panagiotis ringrazia i suoi lettori per aver potuto fare la spesa e munirsi dei generi di prima necessità. E non c’è altro da aggiungere.
Lunedì 5 dicembre felice, perché molto … italiano, attraversa la quotidianità greca. “E alla fine è NO, NO”, ha detto Christos, il mio vicino, disoccupato di lunga durata, e che vive da solo dopo il crollo della sua casa la scorsa settimana. I greci inevitabilmente lo vedono come il loro ‘NO’ nel 2015, tradito come sappiamo dal truffatore e criminale (politico) Alexis Tsipras. Dopo domenica, la ‘prima’ di alcuni giornali di Atene già riportava l’essenziale: “Le società si oppongono alla globalizzazione. la zona euro si sfalda. Lo scetticismo conquista il Vecchio Continente “(quotidiano “Dimokratia” del 5 dicembre). Il risveglio è cominciato.
In questa “grande Europa”, dove noi praticheremo tutti questi piccoli mestieri … o dove, se non altro, la fine dell’euro si avvicina. Poiché tutti gli altri popoli, uno dopo l’altro, dicono ‘NO’, e possiamo supporre che la loro volontà non sarà tradita, come avvenuto da noi; la piccola Grecia, così rattrappita… finirà per restare sola nella prigione degli ‘eterni debitori’. Analisi largamente condivisa, e riportata, ad esempio, fin dal mattino da Realfm Radio ad Atene lunedi 5 dicembre.
“Resteremo soli noi e… la Germania, dopo il ‘NO’ così orgoglioso del popolo italiano. I tedeschi distrussero i greci più volte in passato; ora realizzano il genocidio per via economica. La Grecia si è trasformata in un campo di concentramento, dove gli occupanti seminano divisione e odio fra i greci. Stiamo trasformandoci così … in un cimitero, mentre loro stanno saccheggiando il nostro paese, le nostre ricchezze, a cominciare con l’introduzione dell’euro”.
“I tedeschi, dunque, si stanno impadronendo in questo momento delle proprietà pubbliche e private dei greci, e anche dietro la ‘fioritura’ di ‘compro oro’ tra il 2011 e il 2015, c’è una catena tedesca di distribuzione dell’oro, in modo da farlo confluire dal paese colonizzato a quello di Angela Merkel. Se non cambiamo il nostro atteggiamento, c’è il pericolo che il nostro paese finirà formalmente a pezzi, come l’ex Jugoslavia, e che ciò avverrà da qui a breve”.
“Questo è ciò che vuole realizzare … il cuore del piano dell’euro tedesco: già più di 500.000 greci hanno lasciato il loro paese, i migliori, il più coraggiosi, i più esperti, i più giovani. Allo stesso tempo, essi vengono sostituiti dai migranti, e presto, del genere di migranti che la Germania, per esempio, non vuole o non vuole più. Ed è allora che un clima di guerra civile e caos si viene a stabilire in Grecia, il rischio dello scenario jugoslavo non è più impossibile, e alla fine, la Germania potrebbe … semplicemente consegnarci alla Turchia”.
“Fortunatamente, il popolo italiano ha detto loro ‘NO’, e la speranza è che presto, la gente di Francia formulerà una risposta simile. Durante un recente viaggio in Italia, gli imprenditori italiani ci dicevano molto chiaramente: ‘Basta, vogliamo lasciare questa Unione Europea di marca tedesca’, è così che la fine della UE si profila all’orizzonte. Mentre ad Atene, i nostri politici fantoccio fanno finta di governare, andando poi a l’Hotel Hilton nella capitale per fare rapporto e ricevere ordini dai membri della troika. Nel frattempo, l’Assemblea Nazionale è solo un povero teatro di pantomima, poiché tutta la legislazione greca è di fatto importata e imposta dall’estero, questo è lo stato in cui ci troviamo alla fine” (radio Realfm, Atene, 5 dicembre).
Questo è ciò che viene detto (tra le altre cose) pubblicamente ad Atene, in seguito al grande ‘NO’ del popolo italiano. Poi, un po’ più tardi la mattina sulla stessa radio, alcuni messaggi degli ascoltatori, similmente espliciti, sono stati letti dai giornalisti: “L’unica soluzione perchè i popoli d’Europa possano finalmente costruire una certa Europa è … demolire completamente l’attuale Unione Europea” Oppure: “Ci dovrebbe essere un referendum in tutti i paesi della zona Euro, nello stesso giorno, per respingere definitivamente questa ignominia” e, “Prendiamo atto che i giornalisti evitano di parlare del … nostro referendum del 2015 ” (radio Realfm, Atene, 5 dicembre).
Questo è più o meno quello che tutti i vicini hanno espresso anche la mattina del 5 dicembre ad Atene; ma ci sono ancora le nostre solite vicissitudini e molto altro ancora. Dal momento che questa mattina … nella geopolitica del palazzo, abbiamo scoperto che tutte le lampadine fuori, all’ingresso … … erano state semplicemente rubate. Christos e Kostas hanno inoltre informato i vicini su altri fatti simili avvenuti nel quartiere. E questo non è affatto rassicurante. I tubi a vista del gas che collegano due edifici della zona alla rete della città, sono stati troncati. Il gas è fuoriuscito, e abbiamo così sfiorato il disastro. Tutto passa … come l’europeismo. Sicuramente.
Tutte queste grandi e piccole … novità nella vita greca (come degli altri popoli) ci avvicinano appunto … alla distopia meta-democratica (in realtà totalitaria) dall’alto, quella che i dominanti europeisti (e non solo) impongono come “soluzione finale” … l’insediamento nel pianeta di soli … non dominanti. Anche se, seppure con tanto ritardo, i non dominanti finiscono per comprendere alcuni aspetti del problema … come quello dell’aporia (in primo luogo la loro). Eccoci allora. L’Unione europea tedesco-elitaria, con le sue armi di distruzione di massa come l’euro sono comunque già usciti dalla sfera noetica [ndt: comprensibile con l’intuito – definizione QUI] dei popoli, direi … tedeschi compresi, in una certa misura. L’Unione europea è pertanto respinta ovunque.
Poi c’è un parallelo, con il crollo dell’Unione Sovietica, dove il sistema, nel suo ultimo periodo, girava a vuoto, mentre la propaganda dei capi, i media, i presunti intellettuali e accademici, i beneficiari del sistema non aveva più gran presa (presto non l’ebbe più del tutto) sulla popolazione. A quel punto, non c’è alternativa per il sistema esistente, se non prendere in mano la situazione con la violenza (ad esempio con un regime totalitario … apertamente compiuto). Questo potrebbe in particolare essere realizzato attraverso la paura, che diventa terrore dominante, paura distruttiva – come sappiamo – del legame sociale e quindi di qualunque resistenza organizzata ed efficace.
Paura di ogni giorno, alienazione sociale, paura sul luogo di lavoro … paura della disoccupazione, paura della morte, del freddo, della fame; infine, paura della minaccia ahimè concreta degli “islamisti”, che possono ad esempio anche mettere sotto pressione nel loro modo abominevole … Italia, Francia … o Germania, ma anche altri in questa Europa.
C’è come una calma nel quotidiano, presente, eppure precaria che prevale ad Atene nel dicembre 2016. Tutti camminano sul filo del rasoio del nuovo secolo, come tutti ricordano spesso il il lavoro e le condizioni di pre-crisi, in effetti … come fosse un ante-guerra. Contemplando queste queste fotografie ben esposte presso la sede della Confederazione dei giornalisti ad Atene. Ovviamente, siamo già in gran parte (compreso “Greek Crisi”) … corrispondenti di guerra di questi giorni.
Tutti sul filo del rasoio del nuovo secolo, pseudo-leader politici compresi, salvo che questi ultimi (“governo” come “opposizione”) … s’impegnano in una festa macabra, fino a quando le loro tasche saranno piene del loro ultimo cinismo, celebrazione della loro esistenza (politica) che osserviamo indignati ogni giorno. Ad esempio, tutti hanno capito che la visita di Alexis Tsipras a Cuba, con il pretesto del funerale di Fidel Castro, era in realtà una fuga … e anche di più, con questo gruppo di truffatori che ci governano.
Davanti all’arroganza così moltiplicata degli Tsiprosauri, Mikis Theodorakis, il grande compositore e (storicamente) figura della sinistra greca, reagisce immediatamente a suo modo, attraverso una lettera aperta indirizzata direttamente al Alexis Tsipras. Essa è stata ripresa da gran parte della stampa greca:
“Compagno Alexis, ammetto che sei un ragazzo furbo … come una volpe. Tu sei quel … ragazzo coraggioso e pieno di risorse, come la Grecia non ne aveva visto un altro … dall’anno 450 AC ad oggi. Perché agisci sempre come ti pare, senza alcuna considerazione per gli altri. Riempi così il tuo aereo personale e (quello della Repubblica), lo riempi con la spedizione dei vostri amici e fidanzate, e via! Tutti a Cuba, lasciando 300.000 dollari da pagare agli … ‘idioti’, a quelli che guadagnano 300 € al mese, quando va bene. Ti diverti a modo tuo. E pronunci un discorso a Piazza della Rivoluzione, dove Fidel parlava da rivoluzionario autentico e solido. E allora ti ergi… perfino tu, con la tua enorme statura, contro il capitalismo e l’imperialismo. E anche fai come Lucullo (600 € per un pasto pagato dal Ministero degli Esteri, vale a dire dai tuoi scagnozzi a spese di tutti)”.
“Goditela, dunque, fai festa, mentre gli ‘idioti’ greci … si consumano in coda per prendere le loro pensioni oppure, a volte, per negoziare un pagamento scaglionato della bolletta della luce o di altre fatture e debiti. E a volte si consumano nelle code negli ospedali, mentre nuova austerità si somma all’austerità. Gioca a fare il ribelle, a Cuba, e quando torni, diventerai ancora una volta quello che sei sempre stato, vale a dire, il ragazzo di bottega della Merkel, di Obama e di Juncker. Tu li hai tanto denunciati a L’Avana, più e più volte hanno agito contro i Greci, gente … intelligente, perché ha deciso di essere guidata da questi individui che nessuno più sostiene, con governi privi ormai di ogni senso di onore e di dignità. Leader che giocano a fare i … responsabili del paese. Ci incontreremo poi … dove potremmo essere uccisi fino all’ultimo uomo”, Mikis Theodorakis, dicembre 2016.
Alexis Tsipras in ricreazione … a Cuba; ma ad Atene o al Pireo, quelli che possono ancora, con il loro ultimo grammo di coraggio sotto il braccio, mostrano la loro rabbia … in nome della dignità. I disabili, le loro famiglie e amici, protestano contro la banda di Alexis (dopo aver ceduto tutto, compresa l’ultima speranza politico parlamentare … agli euro Merkelocrati e al FMI) che ha annunciato la fine degli ultimi (e molto esili) aiuti ancora erogati, poi protestano i marinai (in sciopero da quasi una settimana), indignati per l’uccisione del loro sistema pensionistico.
La calma rimane di certo precaria, ma … la vita reale non è perduta per sempre. Alcuni manifesti nelle nostre strade invitano a ritrovare i nostri animali domestici smarriti … per esempio. E noi … a volte contempliamo la distruzione nel centro storico di Atene, come se contemplassimo il Partenone. L’Eurozona si decompone… e noi con lei! Mikis Theodorakis dall’alto dei suoi 91 anni, non ha più tempo per i mezzi termini. “Ci incontreremo poi … dove potremmo essere uccisi fino all’ultimo uomo”.
A differenza (credo) della situazione francese o italiana, il tempo e soprattutto i rapporti (già collettivamente e in gran parte previsti) tra i cittadini ei loro leader politici, sono quelli di una sicura … condanna a morte: “O loro o … noi “, si sente dire molto spesso nei caffè greci. L’istinto della morte è ormai di casa… purtroppo direi, solo poco tempo (storicamente parlando) prima della morte dell’euro e della sua Unione europea.
Lunedì 5 dicembre felice perché finalmente … molto italiano, attraversa la quotidianità della Grecia. “NO … alla fine è NO”, e questo è tutto ciò che auguriamo ai nostri amici italiani, come a tutti gli altri popoli … che restano sotto l’Euro-controllo.
Le nostre vite, sono state largamente sporcate, la stessa memoria del nostro … Colosso di Maroussi (Yorgos Katsimbalis), ad Atene, vicino all’Accademia, viene contaminata. Il nostro Colosso, reso famoso dal diario di Henry Miller pubblicato nel 1941 da Colt Press di San Francisco. Ben altri tempi, forse! E’ il racconto del viaggio di Miller in Grecia nel 1939, dove incontra soprattutto Yorgos Katsimbalis, scrittore e narratore, figura ormai mitica della letteratura greca contemporanea, ma a quanto pare non per tutti. Perdere la propria lingua e la propria cultura è peggio che perdere la propria stessa vita … si sa.
Nel mese di dicembre 2016, i supermercati di Atene faranno ancora finta di celebrare la sfilata dei consumi “per Natale”. In un certo senso, e, fortunatamente, nulla sarà come prima. Era anche tempo che ciò accadesse. Grazie alle donazioni da parte dei lettori di questo blog, siamo stati in grado di ricostruire le nostre … … scorte di emergenza (olio, conserve, biscotti, biscotti di riso e caffè), abbastanza per resistere un mese scarso, nel caso in cui … ci fossero scontri generalizzati in Grecia. Questo è oggi per noi … l’intero significato del Natale. Ringrazio i lettori e amici di questo blog, resistiamo grazie a voi da tanti mesi … e anni, abbastanza per vedere il ‘NO’ che alla fine è arrivato dalla gente in Italia!
Le società civili si ribellano contro la globalizzazione. La zona euro va a pezzi. Lo scetticismo conquista il Vecchio Continente. Il termine “scettico”, in greco, ha il significato innanzitutto di “pensare”. Pensare, per creare una nuova sfera di noetica per quegli esseri umani che siamo (ancora) … già e, se possibile, in nome della dignità.
Idee … più adespote (senza padrone) che mai, come alcuni dei nostri animali.
Panagiotis Grigoriou
Fonte: www.greekcrisis.fr
5.12.2020
Fonte: Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FRAN