di Cesare Sacchetti
Quando i Rockefeller scrivono dei documenti ufficiali, occorre leggerli con estrema attenzione perchè questa famiglia suggerisce o descrive un determinato scenario, questo puntualmente si avvera.
E’ stato così per il loro documento intitolato “Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale” del quale si è parlato in un precedente contributo che annunciava una pandemia e prevedeva con 11 anni di anticipo in maniera incredibilmente accurata il totalitarismo globale che sta nascendo.
Probabilmente sarà così anche per un altro rapporto pubblicato nel mese di aprile dalla famiglia di magnati americani dal titolo piuttosto esplicativo “Piano di azione nazionale per i test sul Covid-19: passo pragmatici per riaprire i nostri luoghi di lavoro e le nostre comunità.”
Sostanzialmente è una sorta di piano di azione per la gestione della crisi post-Covid-19, quella che in Italia è praticamente nota con il nome di fase 2.
Mentre ufficialmente le linee guida di questo documento vengono raccomandate per gli Stati Uniti, è impossibile non notare che ciò che è stato scritto nel rapporto un mese fa è divenuta di fatta la via privilegiata scelta dagli esecutivi di mezzo mondo per gestire questa contingenza.
In altre parole, i governi di vari Paesi nel mondo non stanno facendo altro che seguire le raccomandazioni dei Rockefeller.
Nel preambolo iniziale firmato dall’attuale presidente della fondazione, Rajiv Shah, si legge chiaramente che l’obbiettivo finale della crisi da Covid non è nient’altro che il vaccino.
Tutto quanto scritto nel piano di azione è pensato dunque per arrivare alla immunizzazione di massa della popolazione americana e mondiale.
“Piuttosto che ondeggiare tra una insostenibile quarantena e un pericoloso e incerto ritorno alla normalità, gli Stati Uniti devono intraprendere una strategia sostenibile con test più efficaci e il tracciamento dei contatti, e restare su questa strada per tutto il tempo necessario per sviluppare un vaccino o una cura.”
Per arrivare a questo obbiettivo, il documento propone sostanzialmente un piano diviso in tre sezioni.
La prima riguarda i test e il tracciamento di massa.
La seconda prevede che si assoldi una vera e propria pattuglia di operatori sanitari dedicata a questo compito con la conseguente schedatura sanitaria dei cittadini americani.
La terza è la costituzione di un database digitale dal quale attingere in tempo reale per capire dove è necessario allocare maggiori risorse per effettuare i test sanitari.
La prima fase: Il test e il tracciamento di massa
Il primo passo è quello di sottoporre la popolazione americana a dei test di massa. Il paper infatti indica chiaramente la via da seguire a questo proposito.
“Nelle prossime settimane, il Paese potrebbe plausibilmente arrivare al punto nel quale 3 milioni di persone, approssimativamente l’uno percento della popolazione, sono testate settimanalmente. E’ un livello che, combinato con un vigoroso tracciamento dei contatti, consentirebbe a settori cruciali dell’economia di ripartire.”
La strada che indicano i Rockefeller per gli USA non è molto diversa da quella seguita dalla Cina e dalla Corea del Sud. La stessa strada che sembra aver intrapreso l’Italia dove la task-force del comitato tecnico-scientifico assembrata da Conte ha raccomandato di scaricarsi l’app Immuni per tracciare tutti i contatti di una persona positiva al Covid-19.
Lo stesso vale per la decisione scelta dal governo PD-M5S riguardo ai test sierologici che verranno effettuati su campioni della popolazione italiana.
A questo proposito, qualche osservatore ha fatto notare come il decreto che norma questi test violi la privacy dei cittadini prescelti per questo tipo di analisi.
Ma com’è chiaro dal piano della fondazione Rockefeller e da quanto fatto fino ad ora, il diritto alla riservatezza è destinato a tramontare sostituito dal controllo rigido delle autorità governative che violeranno costantemente i diritti dei cittadini.
Il rapporto infatti su questo punto è chiaro quando afferma che “alcune preoccupazioni per la privacy devono essere accantonate di fronte ad un agente infettivo e virulento come il Covid-19.”
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La seconda fase: i tracciatori e la schedatura dei cittadini
La seconda fase prevede il reclutamento di 300mila persone che andranno a comporre il Covid Community Healthcare corps, un vero e proprio esercito di operatori sanitari che verrà sguinzagliato su tutto il territorio degli Stati Uniti per sottoporre ai test i cittadini e individuare tutti i positivi.
Una volta che questa milizia sanitaria avrà assolto questo compito, tutti quanti verranno registrati con un numero identificativo che verrà inserito in un apposito archivio digitale.
Questo archivio sostanzialmente sarà la base per decidere se consentire oppure no ad un cittadino di poter accedere ad un determinato luogo pubblico.
Questo è quanto si legge nel documento.
“Alle persone esaminate deve essere dato un numero unico identificativo che connetterebbe alle informazioni riguardo allo stato virale del paziente, ai suoi anticorpi ed eventualmente la sua condizione vaccinale in un sistema che andrebbe facilmente d’accordo con altri sistemi per accelerare il ritorno alle normali funzioni della società. Le scuole potrebbero collegare questo sistema al registro delle presenza, i larghi uffici lavorativi ai cartellini identificativi degli impiegati, e l’autorità dei trasporti alla lista dei passeggeri e gli impianti sportivi agli acquirenti di biglietti.”
In altre parole, man mano che tutti quanto verranno sottoposti ai test verranno inseriti in questo archivio.
Questo database serve poi come bacino per ogni luogo di aggregazione pubblica, dalla scuole al posto di lavoro e si potrà eventualmente negare l’accesso ad una persona perchè ad esempio non risulta sottoposta al vaccino.
Il sistema di cui parlano i Rockefeller è la base per controllare l’intera società ed avere il potere di escludere da questo nuovo totalitarismo digitale chi rifiuta il vaccino al Covid.
Questo sistema di controllo è estremamente simile ad un altro progetto finanziato incidentalmente proprio dalla famiglia americana e da Bill Gates, chiamato ID2020 del quale si era parlato già in diverse occasioni.
ID2020 prevede anche la possibilità di inserire un microchip sottocutaneo nelle persone e questo dispositivo in pratica darebbe la possibilità di registrare tutte le informazioni di un individuo e persino di sottoporlo ad una sorta di vaccinazione digitale.
In Italia, il microchip sembra essere ad un passo all’essere approvato dal ministero della Salute come si è già annunciato in precedenza.
Se tutto questo dovesse diventare realtà, i Rockefeller guadagnerebbero un enorme potere di controllo sulla popolazione mondiale, controllata attraverso impianti microchip senza i quali non sarà possibile praticamente fare le normali operazioni quotidiane, come comprare o vendere, oppure entrare in luoghi pubblici.
La terza fase: le app che registreranno le ricerche su Internet
La terza fase prevede un database integrato tra i vari stati americani al quale è possibile accedere in tempo reale per decidere dove è più necessario eseguire i test per il Covid-19.
Si tratta di un sistema apparentemente basato molto sull’uso dell’intelligenza artificiale che stabilirà automaticamente come allocare le diverse risorse sanitarie.
Ma l’aspetto più inquietante e distopico riguarda quello delle app alle quali stanno lavorando Google ed Apple per mandare allarmi in tempo reale sui telefoni delle persone entrate in contatto con i positivi, e persino in grado di controllare le ricerche fatte su Google dagli utenti.
Se si scrivono ad esempio sul motore di ricerca le parole “non posso sentire odori”, l’app accede alle ricerche fatte e localizza potenziali focolai di contagio.
Poco importa che qualcuno potrebbe aver fatto quella ricerca per altre ragioni, il sistema valuterebbe automaticamente quelle parole come scritte da qualcuno potenzialmente infetto.
Il sistema potrebbe mandare degli operatori sanitari per entrare in contatto con la persona che ha cercato quelle parole sul motore di ricerca ed eventualmente isolarlo e metterlo in quarantena.
E’ l’aspetto più pericoloso del nuovo totalitarismo sanitario che sta sorgendo. La presunzione di infezione decisa arbitrariamente da questa intelligence artificiale potrebbe divenire il pretesto per perseguire eventuali dissidenti e separarli dalle loro famiglie.
Il mondo post-Covid descritto dai Rockefeller è uno nel quale vige il governo assoluto di una élite sul resto della popolazione.
Sta emergendo chiaramente una verità, ovvero che la salute dei cittadini non ha nulla a che vedere in questa storia.
Questo totalitarismo sanitario vuole servirsi di questa cartina di tornasole per spogliare le persone di ogni loro diritto.
I Rockefeller hanno già deciso. Alla fine di questa crisi non ci saranno più liberi cittadini. Ci saranno schiavi dominati da un governo unico mondiale.
Fonte: lacrunadellago.net
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