Non è una novità che il tonno non sia uno degli alimenti più salutari, ma rinunciarci per molti è difficile.
Qui 8 buoni motivi per pensarci prima di consumare del tonno in scatola:
1. Agenti chimici pericolosi: i pesci consumano passivamente gli inquinanti, sostanze tossiche, che sono presenti nelle acque dei nostri mari a causa dell’uomo. Sono sostanze altamente cancerogene come PCB (policlorobifenili) e diossine, sempre più spesso rinvenute nelle parti più grasse di molti pesci.
2. Assorbimento di metalli pesanti: essendo dei predatori che si cibano di pesci più piccoli, i tonni assumono metalli pesanti come per esempio il mercurio che, come ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), anche se assunto in minime quantità può danneggiare il sistema digestivo, i reni, la pelle, il sistema nervoso e quello immunitario. Un eccesso di mercurio aumenta fino al 70% la possibilità di problemi cardiaci e può anche causare problemi cerebrali.
3. Rischio di intossicazione alimentare: se il pesce non viene preparato in modo opportuno i rischi di intossicazioni sono elevati, come è stato riscontrato dal Centro Malattie e Prevenzione Americano secondo il quale il 75% di tutti i casi nel mondo di intossicazione alimentare viene causato dal consumo di pesce.
4. Allevamenti di massa: allevamenti sempre più grandi dove i pesci vengono cresciuti in pessime condizioni a causa della domanda di pesce in costante aumento in tutto il mondo.
5. Alto contenuto di sodio: una sola confezione di tonno può contenere fino a 600 mg di sodio. Ricordiamo che il sodio è una delle cause della pressione alta e degli infarti.
6. Pratiche di pesce terribili: la cattura dei tonni avviene con grandi reti in cui spesso i tonni rimangono schiacciati gli uni agli altri quando le reti vengono tirate su dai pescherecci e questo può provocare morti atroci questi pesci. Quelli che arrivano vivi sull’imbarcazione non hanno destino migliore, infatti vengono colpiti fino alla morte e conservati in celle frigorifere, invece i pesci più piccoli vengono direttamente congelati morendo soffocati.
7. La pesca dei tonni uccide i delfini: purtroppo nelle grandi reti non vengono catturati solo tonni, ma anche delfini e squali che muoiono tra sofferenze atroci
8. Inquinamento degli oceani: l’ industria della pesca stessa è responsabile dell’inquinamento delle nostre acque, lasciando reti, carrucole, tracce di pescherecci fatte in metallo o plastica, trappole mortali per i pesci e non solo, anche gli uccelli che si nutrono di pesci che scambiando questi rifiuti per cibo finiscono per ingoiarli.
Dopo aver letto queste motivazioni puoi capire l’impatto che la pesca e il consumo del tonno hanno sulle nostre acque. In tanti giustificano il proprio consumo dicendo che è un toccasana per il corpo, che contiene omega 3 e per quanto riguarda gli sportivi, essendo ricco di proteine aiuta la tonicità muscolare. Valutiamo anche alimenti alternativi che possono apportare gli stessi benefici del pesce come per esempio legumi (lenticchie), noci e semi di chia.
Se, nonostante tutto, volete continuare a mangiare pesce, assicuratevi almeno che venga da fonti sostenibili. L’ambiente e il vostro corpo vi ringrazieranno!
Fonte: www.informarexresistere.fr